lunedì 27 giugno 2011

i caritatevoli e clementi savoia


W la Repubblica Internazionale, così era scritta la dicitura sul fazzoletto rosso di Passanante: Giovanni Passannante morto nel 1910 in detenzione, per l'attentato fallito ai danni di Umberto I° di Savoia nel 1878.

Fu condannato a morte, ma la pena fu commutata in ergastolo a vita, dopo essere stato torturato, una tribolazione più feroce della morte stessa.


Passannante scontò la sua pena in condizioni disumane a Portoferraio all'isola d'Elba Rinchiuso in una cella priva di servizi, posta sotto il livello del mare, rimase senza poter mai parlare con nessuno e visse in completo isolamento per anni tra i propri escrementi, portava un fardello di quasi venti chili di catene, il  Passannante era alto 1,61 mt, la cella era alta solo 1,50 mt. guardato a vista da un guardiano con l'ordine di non rivolgere mai la parola.

 
In quella fetida cella sotto il livello del mare, senza luce, oltre ad impazzire, la sua pelle si era scolorita fino a raggiungere il colore della creta e gonfio fino a farle cadere tutti i peli della cute e  del corpo.


"Costretto immobile sopra un lurido giaciglio, che emetteva rantoli e sollevava con le mani una grossa catena di 18 chili che non poteva più oltre sopportare a causa della debolezza estrema dei suoi reni. Il disgraziato emetteva di tanto in tanto un grido lacerante che i marinai dell'isola udivano, e rimanevano inorriditi "

La sua colpa era quella di aver attentato alla vita del re Umberto I° di Savoia in occasione della visita a Napoli nel novembre del 1878; dopo aver barattato la sua giacca con un coltello dalla lama non più grande di 8 cm. si avvicinò alla carrozza dei regnanti simulando una supplica, salì sul gradino della carrozza e sferrò un colpo al re che deviò il colpo restando ferito ad un braccio, rimase ferito ad una coscia anche Benedetto Cairoli.

Il Passanante venne disarmato da un granatiere che con una sciabola lo colpì al capo, arrestato e torturato nonostante avesse deciso tutto da solo e che nessuna congiura era in corso verso la casa regnante.

La pena di morte non era prevista per il ferimento di un regnante ma solo per la sua eventuale morte, così il caritatevole re (nonostante i tentativi di farlo passare per pazzo e non per una azione di un anarchico), lo condannò al supplizio a vita, nonostante la lama che avrebbe dovuto ucciderlo servisse solo a sbucciare un frutto.

Il giorno successivo all'attentato, tutta la famiglia venne arrestata, compresa la madre 76enne, vennero internati tutti al manicomio criminale di Aversa, e vi rimasero fino alla morte.

Il paese in questione si chiamava "Salvia", ed il sindaco per ammenda di un così grave fatto propose al re di cambiarle il nome con: "Savoia di Lucania".


Dopo la sua morte il corpo fu decapitato in base alle teorie eugenetiche lombrosiane, per ricercare anomalie fisiche, per determinare (previa autopsia e decapitazione) un ipotetico gene anarchico.

"Il cervello e il cranio di Passannante, assieme a suoi blocchi di appunti, studiati dai fautori della teoria eugenetica sviluppata dal criminologo Cesare Lombroso, rimasero esposti sino al 2007 presso il Museo Criminologico dell'Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia di Roma, dove si trovavano dal 1936, dopo essere stati conservati presso l'Istituto Superiore di Polizia associato al carcere giudiziario "Regina Coeli" di Roma"

"La permanenza dei resti in esposizione presso il Museo ha causato proteste ed interrogazioni parlamentari. Il 23 febbraio 1999 l'allora ministro di Grazia e Giustizia, Oliviero Diliberto, firmò il nulla osta alla traslazione dei resti del Passannante da Roma a Savoia di Lucania, che tuttavia avvenne solo otto anni dopo".

La casa Savoia era alla bancarotta prima dell'unità d'Italia, ha distrutto il Regno delle due Sicilie, smantellando industrie perfino le prime ferrovie nel Napoletano, quando nel regno Savoiardo si andava ancora a cavallo e con i carretti, non solo, ha depredato le casse statali del regno più ricco di tutta Europa, senza l'ausilio degli Albione ben poco avrebbero potuto fare, sarebbero rimasti degli straccioni, un regno insignificante, ma naturalmente tutto questo non lo troverete mai sui libri di scuola.

Fonti:  
http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Passannante
http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/252/11.htm 

®wld

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