sabato 9 agosto 2014

Tra finzione e realtà

 

CLIMATE FICTION – MA QUANTA FINZIONE E QUANTA REALTÀ?  

L’ascesa della ‘cli-fi’

La narrativa scientifica post-apocalittica non è una novità. E’ visibile a tutti un incremento della produzione di libri ambientati in scenari che prefigurano una sorta di catastrofe climatica. Alcuni lo chiamano Cli Fi (climate fiction) oppure, dalle nostre parti, “Fantameteo“.

10 o 20 anni fa sarebbe stato difficile trovare anche una manciata di libri che speculasse sugli incubi ambientali climatici. Diversamente dalla maggior parte della fantascienza, questo tipo di romanzo si concentra su una minaccia ipotizzata come immediata.

In Italia è stato Aldo Meschiari ad aver inaugurato questo genere di fiction, divulgato da uno dei più noti siti meteo. Aldo Meschiari si definisce meteorofilo (amante della meteorologia), è laureato in lettere moderne ed insegna a Carpi. 

 

Oltre a pubblicare le sue storie fantasy, scrive per i lettori di Meteogiornale anche nella categoria reality http://www.meteogiornale.it/notizie/aut-aldo+meschiari Il ruolo di meteorologo-esperto richiederà senz’altro doti inventive.

Scrive la Voce di Carpi nel 2008: 

Il libro “Climate fiction. Racconti di fantaclima”…con una prefazione di Mario Giuliacci, proprio lui, il meterologo più famoso d’Italia, volto noto del piccolo schermo, oltre che curatore delle rubriche sul tempo per autorevoli quotidiani nazionali. «Gli avevo scritto un’e-mail – dice Meschiari -, ma sinceramente non mi aspettavo che accettasse di scrivere la prefazione. Invece ha risposto subito di sì».

Il volume raccoglie diciassette racconti brevi già apparsi sul Meteogiornale.it, il sito dedicato alle previsioni del tempo e alle analisi climatologiche con cui Meschiari collabora da circa 3 anni. Storie a volte toccanti, a volte bizzarre, che aprono squarci di luce su un futuro inquietante o descrivono situazioni e personaggi alle prese con la furia degli elementi. Un uomo e un cane in fuga da un mondo senza sole e ormai inabitabile; l’impresa nottura del pastore che voleva salvare i ghiacciai; la nascita e la morte di un temporale.

Storie diverse, dove la climatologia riveste sempre un ruolo centrale e dove la fantasia gioca a mimetizzarsi dietro solide conoscenze scientifiche e filosofiche. Oltre ai racconti, il libro comprende anche alcuni saggi brevi, questi sì di carattere prettamente scientifico, e diverse illustazioni e disegni originali realizzati in parte dagli studenti di Meschiari e in parte dalla collega insegnante Simona Mezzelli. Stampato in un numero limitato di copie, “Climate fiction” sarà diffuso soprattutto tramite web e potrà essere acquistato cliccando sul link, al sito del Meteogiornale. 

Nel frattempo il libro è stato pubblicato da Feltrinelli.
Ma quanta fiction e quanta reality incontriamo in questi racconti?
Il meteo-arsenale già ci parla di alcune moderne armi da guerra meteorologica: Fiammata africana- Blizzard letale – Grandine assassina – Tornado fulminante – Uragano infinito. Possiamo aggiungere alla lista : Bombe d’acque – Tempeste di sabbia – Tempesta di neve – Gelicidio – Terremoti – Tsunami – Incendio – Siccitàe altro ancora, ma non in uno scenario futuro, tutto pare possibile ed applicabile già qui ed ora.
In questi giorni, in cui la distanza fra fiction e realtà sembra terribilmente annullata, pare quasi che la natura abbia trovato un comandante che sa usarla come arma  e farla temere.

Archivio Notizie Climate Fiction


Interviste impossibili: a tu per tu con il Cammello

Intervista all’Anticiclone Subtropicale Africano, altrimenti conosciuto come Il Cammello.
30 Agosto 2012
È ormai certo che l’anticiclone subtropicale africano, conosciuto anche con il nomignolo di “Cammello”, abbia vinto il premio meteo “Estate 2012″. Le motivazioni ufficiali del premio sono queste: “Grazie a un lavoro indefesso, a una dedizione assoluta, a una pertinacia senza rivali, il signor Cammello è riuscito a dominare quasi … [Leggi »]

Le interviste impossibili: due chiacchiere con l’Artico

27 Agosto 2012
Siamo alla fine dell’estate. E come ogni anno la troupe del Meteo Giornale parte di buona mattina per realizzare un’intervista a un protagonista del nostro Pianeta: l’Artico, ovvero la banchisa polare. [Leggi »]

Anarchia barica

15 Ottobre 2011
Il giorno in cui gli hPa entrarono in sciopero era una bellissima mattinata di marzo, il sole tiepido stava asciugando gli umidi tronchi dei platani e un leggero vento di ponente accarezzava l’erba fresca di rugiada. [Leggi »]

Emometeo

8 Ottobre 2011
Questa è Emometeo, la città che trasforma le emozioni in eventi meteorologici. 

Totalitarismo climatico

1 Ottobre 2011
Vi fu un tempo in cui tutti i climi vivevano in armonia e concordia. Nessuno si arrogava il diritto di pretendere di essere migliore o superiore… [Leggi »]

Il meteo-arsenale

24 Settembre 2011
Vi invio il catalogo delle più aggiornate armi meteorologiche. Da sempre, e Voi lo sapete bene, la nostra azienda è leader nel settore. Le meteo-armi che Vi sono state presentate sono tutte di classe A, cioè quelle di massima potenza. 

Il sogno del geopotenziale

17 Settembre 2011
Io sono forza, sono volontà di ciclonicità, sono potenza altopressoria. Vorrei poter sfuggire alle rigide leggi della termodinamica, alle inflessibili norme della dinamica dei fluidi, alle rigorose regole della fisica atmosferica. [Leggi »]

L’estinzione degli anticicloni

10 Settembre 2011
Sono ormai dieci anni, trentasei giorni e dodici ore che piove ininterrottamente. O quasi. Qualche breve tregua tra un rovescio e l’altro c’è sempre, ma non dura mai più di un paio d’ore. Solo il tempo di intravedere il sole e già nuove nubi scure ricoprono il cielo… [Leggi »]

Nanocristalli

3 Settembre 2011
Il sole blu continuava ad illuminare quella strana giornata arancione. Perché in fondo tutto era rimasto esattamente come prima, solo i colori erano cambiati. 

Thunder Storm

7 Novembre 2008
Il suo respiro era affannoso. Macinava aria afosa e pesante nell’immensa pianura bruciata. No, meglio, si nutriva di quell’aria pesante, la risucchiava dentro di sé, fino a trasudarla in infinite protuberanze bianchissime stampate in un azzurro aggressivo. [Leggi]

 

ALTRE LETTURE

Arming the nature – La natura come arma

L’uso passivo dell’ambiente come tattica militare per intrappolare il nemico in un terreno sfavorevole è un’antica strategia di combattimento. Ma non è di questo che parla il libro uscito recentemente con il titolo “Arming mother nature” (Armare madre natura). L’autore Jacob Darwin Hamblin espone l’evoluzione di questo concetto che vede nella strumentalizzazione di fattori ambientali l’arma principale per ottenere posizioni di supremazia. La guerra ambientale rispetto a mezzi militari convenzionali ha un immenso vantaggio, l’aggressione è mascherata, quindi non viene percepita ma riconosciuta come evento naturale. Da tempo si adoperano fattori ambientali-naturali come strumento di guerra: molto prima della scoperta dei germi si sapeva della diffusione di malattie da soggetti affetti a soggetti sani. Bastava catapultare animali morti e cadaveri sui muri dell’abitato, oppure contaminare le sorgenti di acqua, e così via. Un esempio di guerra ambientale con gravi… 

Il meteo come moltiplicatore di forza: possedere il tempo nel 2025

Articolo di Nogeoingegneria.com “Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025″  è un importante studio del 1996 che rivela l’intento da parte delle forze armate degli USA di disporre entro il 2025 di “una capacità di modificazione del tempo globale, precisa, immediata, robusta, sistematica”. NoGeoingegneria.com l’ha tradotto in italiano per portarlo a conoscenza di un pubblico sempre più vasto.La manipolazione del tempo atmosferico e della ionosfera per le forze armate statunitensi non sono certo una novità degli ultimi anni. D’altronde chi ha una minima conoscenza dell’ambiente militare sa che non esistono remore nell’impiego di tecnologie anche al loro stadio immaturo: la possibilità di sfruttare la tecnologia per conseguire il predominio sul campo di battaglia, siano i cieli o lo spazio, porta tali ambienti a sperimentare tutto quello che lascia intravedere un qualche vantaggio, spesso eludendo trattati internazionali e quant’altro, avendo, con tutta probabilità, alle spalle il consenso del… 

http://www.nogeoingegneria.com/

®wld

4 commenti:

  1. Bongiorno! I am dan bloom who created the CLI FI term in English email me at danbloom@gmail.com for more information or see my blog at korgw101.blogspot.com

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Daniel Congratulations for the great work ... and the brilliant idea of having created CLI FI

      Elimina
  2. i am dan bloom who created the CLI FI term email danbloom@gmail.com see WIKIPEDIA page for ''cli fi''

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.E' gradito il nome o il nikname

Enki e l’ordine mondiale – e la battaglia continua ancora oggi

COSA ACCADE NEI NOSTRI CIELI? - GIORGIO PATTERA

L’OZONO POTREBBE INDEBOLIRE UNO DEI PIÙ IMPORTANTI MECCANISMI DELLA TERRA

Una nuova classe globale che modella il nostro futuro comune in base ai propri interessi

Gli umani non sono sovrappopolati - Stiamo invecchiando e diminuendo

Li chiamano effetti collaterali - quando sapevano che sarebbe successo ... Essi sapevano che questo

E c'è chi ancora nega affermando che non siamo una colonia USA…

GUARDA IL CIELO! CHE COSA STANNO FACENDO?

Come osano? come osano fare questo? Questa deve essere la reazione dell’umanità.

Perché questa mancanza di interesse dei nostri cieli?

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...