Scrive l’ANSA: “…Un virus per cui non c’è cura o vaccino, che ‘emerge’ misteriosamente e deturpa il corpo in maniera orribile prima di uccidere il 90% dei pazienti. Ebola ha tutti gli ingredienti per scatenare bufale e teorie complottiste…”(1).

E’ infatti proprio la premurosa agenzia nazionale ANSA a scoprire un piccolo blog che collega il fantomatico agente batterico con quanto spruzzato da aerei, secondo la convinzione del blogger per cui “è risaputo che i paesi meno sviluppati vengono utilizzati come laboratori a cielo aperto…” e ritiene necessario sgombrare il campo dai facili complottismi con un comunicato dal titolo eloquente: Ebola: bufale web, tesi complottiste e casi nascosti.
Ma davvero soltanto i paesi sottosviluppati vengono sottoposti a sperimentazioni segrete?

Senza capire da quale fonte deriva la trasmissione del virus Ebola, se l’attacco sia arrivato via aria, acqua, cibo, animali o altro, sorgono molte domande. L’origine dell’epidemia non è nota, tuttavia si suggerisce che i casi primari possano essere stati esposti a cacciagione locale infetta (bush meat). Osserviamo le impressionanti coincidenze.
 
La zona con maggior numero di infetti e morti è la Sierra Leone e proprio in questo paese troviamo ospitato un centro di ricerca sull’Ebola operante anche in Guinea. Il Ministero della Salute di Sierra Leone ha annunciato di aver ordinato alla Tulane University di interrompere la sperimentazione in merito al virus Ebola (http://tulane.edu/news/newwave/061314_ebola.cfm) e di trasferire il laboratorio statunitense di Kenema (USAMRIID, U.S. Army Medical Research Institute of Infectious Diseases, un centro noto per la guerra biologica di ricerca con sede a Fort Detrick, nel Maryland). L’epicentro dell’epidemia di Ebola è proprio l’ospedale dove erano in corso sperimentazioni cliniche sugli esseri umani per lo sviluppo del relativo vaccino.
Si chiede un’indagine immediata sulle ricerche e le operazioni del centro (vedi qui e qui).

Sia l’OMS che alcuni documenti del CDC (Center for Disease Control) ammettono che molte delle vittime di Ebola sono morti nell’ospedale di Kenema.
“Don’t touch the walls” (non toccate i muri) scrive il New York Times. (http://www.nytimes.com/2014/08/08/world/africa/dont-touch-the-walls-ebola-fears-infect-hospital.html)

Un’altra notizia aggiunge ulteriori interrogativi.
Si scopre in questi giorni che gli Stati Uniti detengono un brevetto (concesso nel 2010) su un particolare ceppo di Ebola noto come “EboBun”(questo link). Perché voler essere creatore e proprietario di un virus omicida? Perché si sta lavorando su un vaccino contro un virus (quello attualmente conosciuto) che ha ucciso non più di 1000 morti dal 1976 e sempre in una zona circoscritta? Da dove nasce la promessa di lucro che spinge allo sviluppo molto complesso e costoso di un vaccino? E le strane coincidenze non finiscono qui.
Glenn Thomas, autorevole consulente dell’OMS a Ginevra, esperto in AIDS e, soprattutto, in virus Ebola, era a bordo del Boeing 777 della Malaysia Airlines abbattuto ai confini tra l’Ucraina e la Russia. Glenn Thomas era anche il coordinatore dei media ed era coinvolto nelle inchieste che stavano portando alla luce le controverse operazioni di sperimentazione del virus Ebola nel laboratorio di armi biologiche presso l’ospedale di Kenema. 

Materiale per fantasticare non manca. Ma di questi FATTI che non sanno troppo di bufala, l’ANSA non parla.
Dopo mesi di negazione del pericolo oltre i confini dei paesi coinvolti, ora si parla molto dell’Ebola.Vedi pagina dedicata.
Il Center for Disease Control (CDC) classifica il virus Ebola come agente diguerra biologicae estremamente potente arma di distruzione di massa (2).

Torna in mente un’epidemia non lontana nel tempo. L’OMS in quella occasione ebbe un suo ruolo e fece dichiarazioni significative. Era l’anno dell’epidemia H1N1, nel 2009. 

INFLUENZA UCRAINA: L’OMS RINTRACCIO’ GLI STESSI RECETTORI DELLA SPAGNOLA DEL 1918 

Nonostante le disperate dichiarazioni delle autorità, dei medici e degli esperti biologi ucraini, l’OMS ci aveva messo del tempo per ammettere la verità, ovvero che una patologia stava uccidendo in maniera orribile in Ucraina concludendo che non esisteva una mutazione particolare del virus H1N1 diffuso in tutto il mondo nel 2009.

In Ucraina si era presentata un’epidemia con terribili complicazioni polmonari con frequente decesso per numerose emorragie nell’apparato respiratorio. La chiamarono peste polmonare o influenza da polmoni neri, che uccise indiscriminatamente sia persone di costituzione sana e robusta che soggetti più a rischio, e sopratutto tra i 20 e i 60 anni di età. L’Ucraina fu presto sotto legge marziale, alcune regioni ad ovest furono messe in quarantena, le autorità chiesero aiuto all’OMS e nessuno, NESSUN telegiornale, nessuna agenzia italiana d’informazione parlarono di ciò che stava succedendo in Ucraina.

L’OMS dichiarò inizialmente, pur sottolineando la propria tranquillità in merito, che il virus H1N1 si era ricombinato, che in Ucraina ed in Norvegia era in atto una sindrome respiratoria acuta (particolarmente letale, che distrugge i polmoni), e aveva ammesso che si è notato un mutamento di un particolare recettore con il quale il virus si lega alle cellule dell’ospite. Il dato preoccupante era che si trattava del D225G, lo stesso ‘legante’ dell’influenza spagnola del 1918, famosa come la più letale pandemia di sempre.
Ne diede notizia Russia Today
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Il giorno 31 ottobre le autorità avevano raccomandato alla cittadinanza di non uscire all’aria aperta.
Giornali locali di Kiev riportarano di aver ricevuto centinaia di chiamate da parte dei residenti. In molti denunciarono di aver visto aeroplani sorvolare la città spruzzando una sostanza sospetta.

Su internet si moltiplicarono le testimonianze provenienti da diverse regioni del paese. Le autorità distrettuali dichiarano di non aver concesso nessun permesso a qualsivoglia aereo di volare sopra la città, ma le segnalazioni dei testimoni oculari continuarono numerosi da Lviv, Ternopil, Kiev e da altre piccole città ucraine. 

Poche settimane prima:

Joseph Moshe, microbiologo del Mossad con doppia cittadinanza statunitense-israeliana, esperto in manipolazione genetica di virus, intervenne in diretta in un programma radiofonico, dicendo in sostanza questo: in Ucraina la Baxter stava preparando un vaccino che è in realtà un’arma biologica bioingegnerizzata; di tutto ciò Moshe avrebbe voluto rendere pubbliche le prove. Disse che il vaccino della Baxter conteneva adiuvanti che indeboliscono il sistema immunitario e RNA replicato dal virus che causò l’influenza spagnola del 1918.
Dopo questa rivelazione, una task-force dell’FBI fermò il microbiologo con la singolare accusa di aver minacciato la Casa Bianca.



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UN PO’ DI STORIA DELLE GUERRE BIOLOGICHE 

Nel 1950 era l’esercito nordamericano ad organizzare un test militare in alcuni quartieri popolari di St. Louis, caratterizzati da popolazione in gran parte nera. Il governo disse agli abitanti che avrebbe realizzato un esperimento con fumogeni di illuminazione “contro minacce russe”. Invece, la sostanza immessa nell’atmosfera conteneva gas soffocanti (ndt: secondo la professoressa Lisa Martino-Taylor’s del St. Louis Community College a Meramec, si trattò probabilmente di “un mix di particelle radioattive con cadmio solfuro di zinco”). Dopo i test, un grande numero di persone della zona svilupparono un cancro. Non esistono note ufficiali sul numero delle persone vittime dell’attacco chimico (3). 

MILIONI DI BRITANNICI SONO STATI SOTTOPOSTI AD ESPERIMENTI DI GUERRA BATTERIOLOGICA

Una gran parte della Gran Bretagna fu esposta al contagio batteri irrorati nel corso di esperimenti segreti
Antony Barnett, redattore per gli affari pubblici
The Observer – Domenica 21 aprile 2002

Il Ministro della Difesa ha trasformato ampie aree del paese in un gigantesco laboratorio per condurre sul pubblico una serie di esperimenti segreti di guerra batteriologica. Un rapporto appena rilasciato dal Governo fornisce, per la prima volta, un’esauriente resoconto ufficiale degli esperimenti britannici con armi biologiche condotti tra il 1940 e il 1979.
Durante molti di questi esperimenti sono stati rilasciati prodotti chimici potenzialmente pericolosi e di microrganismi su vasti strati della popolazione senza che nessuno sapesse niente.
Mentre i dettagli di alcuni esperimenti segreti sono emersi negli ultimi anni, il rapporto di 60 pagine fornisce nuove informazioni su oltre 100 esperimenti segreti.

Il rapporto rivela che il personale militare fu istruito per dichiarare agli eventuali investigatori che gli esperimenti facevano parte di un progetto di ricerca sul clima e sull’inquinamento dell’aria.
Gli esperimenti, condotti da scienziati del governo a Porton Down, avevano come scopo di aiutare il Ministro della Difesa a valutare la vulnerabilità britannica, nel caso in cui i Russi avessero rilasciato nubi di germi mortali sopra il paese.

Nella maggior parte dei casi, durante gli esperimenti non furono utilizzate armi biologiche ma alternative che gli scienziati ritenevano potessero simulare la guerra batteriologica e che il Ministro della Difesa sosteneva fossero innocui. Ma le famiglie che in alcune aree del paese hanno figli con deformazioni alla nascita, richiedono ora un’inchiesta pubblica.

Un capitolo del rapporto “Esperimenti con particelle fluorescenti”, rivela come tra il 1955 e il 1963 gli aerei abbiano volato da nord-est dell’Inghilterra all’estremità della Cornovaglia, lungo la costa sud e ovest, scaricando enormi quantità di solfuro di cadmio e zinco sulla popolazione. La sostanza chimica fu trasportate all’interno per miglia, ma la sua fluorescenza permise il controllo della sua diffusione. In un altro esperimento un generatore fu trascinato per un’ora lungo una strada vicino a Frome nel Somerset mentre rilasciava nell’aria solfuro di cadmio e zinco.

Mentre il Governo insiste che le sostanze chimiche sono sicure, il cadmio è considerato come una delle cause di cancro ai polmoni e durante la Seconda Guerra Mondiale gli Alleati lo classificavano come arma chimica.
In un altro capitolo “Esperimenti a vasto raggio”, il Ministro della Difesa descrive come tra il 1961 e il 1968 più di un milione di persone lungo la costa sud dell’Inghilterra, da Torquay a New Forest, fu esposto ai batteri, compreso l’escherichia coli e il bacillo globigii, che simula l’antrace. Le sostanze chimiche furono rilasciate da una nave militare, la Icewhale, ancorata nella costa del Dorset, da dove spruzzò i microrganismi in un raggio di 5/10 miglia.
Il rapporto rivela anche dettagli sugli esperimenti DICE, nel sud Dorset, tra il 1971 e il 1975, che coinvolsero scienziati militari americani e anglosassoni e durante i quali furono spruzzati nell’aria quantità enormi di batteri di serratia marcescens, con un simulante dell’antrace e del fenolo.

Batteri simili furono rilasciati durante gli “Esperimenti di sabotaggio” tra il 1952 e il 1964. Questi esperimenti servirono a determinare la vulnerabilità di molti edifici governativi e dei trasporti pubblici in caso di attacco. Nel 1956, all’ora di pranzo furono rilasciati batteri nella metropolitana di Londra, lungo la linea nord, tra Colliers Wood e Tooting Broadway. I risultati mostrano che gli organismi si dispersero per 10 miglia. Test simili furono condotti nei tunnel sotto gli edifici governativi di Whitehall.

Esperimenti condotti tra il 1964 e il 1973 hanno riguardato l’attacco dei germi a fili di ragnatele di ragni dentro a scatole, per testare come i germi sarebbero sopravvissuti in ambienti diversi. Questi esperimenti furono effettuati in una dozzina di località del paese, compreso il West End di Londra, Southampton e Swindon. Il rapporto espone anche i dettagli di più di una dozzina di esperimenti meno vasti effettuati tra 1968 e 1977.

In anni recenti, il Ministro della Difesa ha incaricato due scienziati di esaminare la sicurezza di questi test. Entrambi hanno riferito che non c’era alcun rischio per la salute pubblica, sebbene uno abbia ipotizzato che gli anziani o le persone che soffrivano di malattie all’apparato respiratorio avrebbero potuto subire seri danni nel caso avessero inalato sufficienti quantità di microrganismi.
In ogni caso, alcune famiglie delle aree che hanno subito questi test segreti sono convinte che gli esperimenti abbiano causato difetti di nascita, handicap fisici e difficoltà di apprendimento ai figli.

David Orman, un ufficiale dell’esercito di Bournemouth, ha chiesto un’inchiesta pubblica. Sua moglie, Janette, nata nell’est Lulworth nel Dorset vicino a dove furono condotti molti degli esperimenti, ebbe un aborto spontaneo e poi diede alla luce un figlio con una paralisi cerebrale. Le tre sorelle di Janette, anche loro nate nel villaggio dove i test furono condotti, partorirono figli con problemi inspiegabili così come numerosi loro vicini.

Il servizio sanitario locale ha negato che ci sia un’omogeneità dei casi, ma Orman la pensa diversamente e dice: “Sono convinto che sia successo qualcosa di terribile. Il villaggio era una comunità unita e così tante malformazioni alla nascita, in uno lasso di tempo così breve, non possono essere solo una coincidenza”.

I governi successivi hanno provato a tenere nascosti i dettagli sugli esperimenti di guerra batteriologica. Mentre i rapporti su alcuni esperimenti sono emersi nel corso degli anni dagli archivi di stato, quest’ultimo documento del Ministro della Difesa, rilasciato dal membro del Parlamento liberal-democratico Norman Baker, fornisce la più completa versione ufficiale sugli esperimenti di guerra batteriologica.

Baker afferma: “Accolgo con piacere il fatto che il Governo abbia finalmente rilasciato queste informazioni, ma mi chiedo perché ci sia voluto così tanto tempo. È inaccettabile che la gente sia stato trattata come cavie da laboratorio senza esserne informata e voglio assicurarmi che corrispondano al vero le dichiarazioni del Ministro della Difesa riguardo al fatto che le sostanze chimiche e i batteri utilizzati siano innocui.

Il rapporto del Ministro della Difesa percorre la storia delle ricerche del Regno Unito sulla guerra batteriologica a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, quando Porton Down produsse 5 milioni di cattle cakes (cibo concentrato per vacche a forma di polpetta o simile) piene di spore mortali di antrace che avrebbero dovute essere buttate in Germania per sterminare il bestiame. Il rapporto fornisce anche dettagli sugli ignobili esperimenti con l’antrace sull’isola di Gruinard, nella costa della Scozia, contaminata al punto che non poté essere abitata fino alla fine degli anni Ottanta.

Il rapporto conferma anche l’utilizzo di antrace e di altri batteri in esperimenti a bordo di navi nei Caraibi e al largo delle coste scozzesi durante gli anni Cinquanta. Il documento afferma: “La tacita approvazione agli esperimenti di simulazione dove la gente avrebbe potuto essere esposta fu fortemente influenzata da considerazioni sulla sicurezza con l’obiettivo ovviamente di limitare la conoscenza da parte dell’opinione pubblica. Un importante corollario a questo fu la necessità di evitare l’allarme pubblico e l’inquietudine sulla vulnerabilità della popolazione civile a un attacco di guerra biologica.

Sue Ellison, portavoce di Porton Down, afferma: “Rapporti indipendenti di eminenti scienziati hanno mostrato che non c’era pericolo per la salute pubblica a causa di questi esperimenti, che furono condotti per proteggere la gente.
“I risultati di questi esperimenti salveranno delle vite, nel caso in cui il paese o le nostre forze debbano fronteggiare un attacco chimico e armi biologiche”.
Alla domanda se questi test vengano ancora portati avanti Sue Ellison ha risposto: “Non è nostra regola parlare delle ricerche in corso”.
Versione originale inglese disponibile all’indirizzo internet: http://www.guardian.co.uk/politics/2002/apr/21/uk.medicalscience .
 

Documenti di approfondimento

LA GUERRA BIOLOGICA

di Magg. Co. sa. Lorenzo FUNARO
Estratto dal testo:

Tra il 1956 e il 1958 sulle comunità afro-americane di Savannah (Georgia) e Avon Park(Florida), si liberarono sciami di zanzare, sia a livello del suolo che da aeroplani ed elicotteri, tipica tecnica dell’Unità 731. Molti abitanti si ammalarono, alcuni morirono. Successivamente, personale dellEsercito, facendosi passare per ufficiali pubblici della Sanità, sottoposero ad indagine le vittime e quindi sparirono. E’ stato teorizzato che le zanzare fossero portatrici di febbre gialla. Anche in questo caso, i risultati dei test sono ancora top secret. ……
Con l’identico scopo di verificare la vulnerabilità delle città ad un’aggressione batteriologica, dal 7 al 10 giugno 1966, l’Esercito diffuse il Bacillus subtilis nel sistema della metropolitana di New York. I risultati mostrarono che l’intero sistema di tunnel sotterranei poteva essere infettato mediante il rilascio in una sola stazione, a causa dello spostamento d’aria creato dal movimento dei treni. Sebbene non siano noti effetti nocivi per questa diffusione, fu calcolato che quell’attacco infettò oltre un milione di persone.


CLASSIFICAZIONE DELLE ARMI BIOLOGICHE

Le armi biologiche possono essere classificate, in base alla natura dell’agente patogeno utilizzato in:

a.virus b.batteri  c.tossine (sostanze tossiche prodotte da virus e batteri)
d.organismi geneticamente alterati (ottenute con la tecnica del Dna ricombinante o con altre manipolazioni geniche).
Esiste anche una classificazione che tiene conto del rischio e del potenziale danno biologico che possono arrecare, secondo le indicazioni del Ministero della Salute (ripresa dalla classificazione dei Centers for Disease Control americani), laddove sono stati utilizzati come criteri di classificazione la facilità di trasmissione, la severità di morbilità e di mortalità e la possibilità di utilizzo:


CATEGORIA A:

  • possono essere disseminati agevolmente e trasmessi da persona a persona (per via aerogena);
  • causano alta morbosità e mortalità con rischio di grave impatto sulla salute pubblica;
  • possono provocare panico e perturbamento sociale;
  • richiedono impegno di preparazione nel campo della sanità pubblica.
Questa categoria include il VAIOLO (Variola major), il CARBONCHIO (Bacillus anthracis), la PESTE (Yersinia pestis), il BOTULISMO (Clostridium Botulinum), la TULAREMIA (Francisella tularensis), la FEBBRE EMORRAGICA EBOLA.

DOCUMENTO COMPLETO


INTELLIGENCE NATO- NUOVA ENFASI SULLE BIOWARAS

di Antonio Cucurachi, Ufficiale Superiore dell’Aeronautica Militare
Introduzione:

Con la fine della Guerra Fredda l’Alleanza Atlantica si è trovata a fronteggiare una vasta gamma di minacce, in particolare quelle legate alla proliferazione delle cosiddette WMD (Weapons of Mass Destruction-armi di distruzione di massa) ed alla diffusione delle conoscenze relative alla loro realizzazione. Strumenti di questo tipo costituiscono, alla luce della più ampia disponibilità di sistemi/vettori di lancio (si pensi ad esempio ai moderni UAV), un notevole rischio non solo per eventuali contingenti di truppe schierate sul terreno ma anche per lo stesso territorio metropolitano dei membri della NATO. Benché in questi ultimi anni le strutture di Intelligence dell’Alleanza abbiano compiuto notevoli sforzi per monitorizzare ogni possibile minaccia di tipo chimico e nucleare non altrettanta attenzione sembra sia stata dedicata a quella biologica.
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