giovedì 8 ottobre 2015

Religione & Sviluppo Tecnologico


Il SETI e le religioni extraterrestri
 
L'affermazione se esista un'intelligenza extraterrestre o non esista può essere vista in parallelo se esista un Dio oppure no. Alcuni dicono che ci sono prove sufficienti dell'esistenza per entrambi. Se mettiamo da parte i rapimenti e i miracoli, vero è che l'assenza di prove non è è prova di assenza per entrambi. Tuttavia, se uno rileva la prova di una intelligenza extraterrestre, si romperà la simmetria di queste due affermazioni e, di fatto, sarà una prova che sarà incompatibile con l'esistenza di Dio o almeno delle religioni organizzate.  


E' tutta una questione di spazio e tempo.
 
Le civiltà tecnologiche non possono avere la stessa ubicazione - mediamente non possono essere vicino a noi nello spazio e nel tempo - a meno che tali civiltà tecnologiche siano di lunga durata. Non sto parlando di circa 100 anni o 1.000 anni. Sto parlando dell'età delle stelle o galassie. 

L’equazione di Drake, (che in realtà non si usa quasi mai), non è altro che un bel modo per organizzare la nostra ignoranza. Quando si scrive una  qualsiasi equazione ci si attende che venga calcolata una risposta. Questo è impossibile. Non c'è una risposta a questa equazione se non con l'osservazione e l'esperimento. 
  
N = R* · fp · ne · fl · fi · fc · L
dove:

N   è il numero di civiltà extraterrestri presenti oggi nella nostra Galassia con le quali si può pensare di stabilire una comunicazione
R*   è il tasso medio annuo con cui si formano nuove stelle nella Via Lattea
fp    è la frazione di stelle che possiedono pianeti
ne   è il numero medio di pianeti per sistema solare in condizione di ospitare forme di vita
fl    è la frazione dei pianeti ne su cui si è effettivamente sviluppata la vita
fi    è la frazione dei pianeti fl su cui si sono evoluti esseri intelligenti
fc    è la frazione di civiltà extraterrestri in grado di comunicare
L    è la stima della durata di queste civiltà evolute 
L'equazione di Drake dice che il numero di civiltà nella Via Lattea con cui

possiamo attualmente comunicare potrebbe essere stimato prendendo il tasso medio di formazione stellare nella Via Lattea - e qui abbiamo davvero la possibilità di calcolare stelle simili al nostro sole che vivono abbastanza a lungo perché l'evoluzione sia possibile (sempre che l’evoluzione altrove abbia avuto lo stesso tempo che ha avuto il nostro pianeta) - per la frazione di stelle che hanno pianeti. 

Ora sappiamo che i pianeti extrasolari sono poco più di 40 e considerando le attrezzature migliori che abbiamo sui telescopi possiamo trovare solo pianeti molto massicci con orbite di breve periodo. Forse dieci anni fa qualcuno avrebbe scommesso che non ne avremmo trovato nessuno. Ma, ancora non avevamo sufficienti strumenti di precisione per trovare altri pianeti. Oggi sappiamo qualcosa in più dei pianeti extrasolari, ma non abbastanza, in particolare su pianeti simili alla Terra. 

Ora cerchiamo di entrare in una vera e propria speculazione.

Qual è la frazione di pianeti simili alla Terra la fuori su cui è cominciata la vita?

E di quella frazione di vita che ha avuto inizio, quanti hanno sviluppato un’intelligenza da poter essere riconosciuta?

E delle specie intelligenti là fuori, quanti di loro hanno sviluppato una civiltà tecnologica comunicativa che può essere percepita oltre le distanze delle stelle?

E per ultimo, per quanto tempo le civiltà e le loro comunicazioni sono durate?


Considerato tutto quello che sappiamo e tutto quello che non sappiamo,
Possiamo dire che attualmente il numero di civiltà nella nostra galassia che potrebbero comunicare è inferiore alla loro età in anni. Ora, ritenendo che la Via Lattea sia molto vecchia e molto grande - 10 miliardi di anni, e di 100.000 anni luce. Noi viviamo qui in questo posto alla periferia della Via Lattea che contiene 400 miliardi di stelle, circa un quarto delle quali, 100 miliardi, sono simili al sole. In quante stelle avremmo dovuto cercare per trovare una civiltà intelligente. E allora, a quale distanza avremmo dovuto
cercare nelle molte stelle della Via Lattea?  

E’ da circa 100 anni che abbiamo una tecnologia di comunicazione. Con questa tecnologia cerchiamo di trovare un’altra intelligenza tra circa quattro miliardi di stelle. Questo significa che avremmo dovuto cercare a circa 10.000 anni luce, in tutta la nostra galassia - il 10% della distanza in tutta la galassia. 

Supponiamo che l'età giusta sia qualcosa come 13.000 o 15.000 anni, la quantità di tempo che abbiamo avuto finora come civiltà. Allora sarà come 1 a 30 milioni di stelle che si trovano entro i 1.700 anni-luce. Se le civiltà durassero un milione di anni, allora la ricerca dovrà essere fatta solo su 400.000, per trovarne una con 430 anni luce. E se le ultime civiltà con 400 milioni di anni, quindi 1 su 1.000 saranno sufficienti a rientrare nei 50, 60, 70 anni luce. 

Il che sarà 1 su 1.000 dove attualmente vengono fatte le più sensibili ricerche del SETI (Il SETI è il nome collettivo per le attività scientifiche svolte per cercare vita extraterrestre intelligente). Per avere successo di trovare una vita intelligente extraterrestre da parte della nostra primitiva tecnologia, vuol dire che stiamo cercando qualcosa di molto vecchio. Così successivamente a breve termine implica che la tecnologia che rileveremo sarà molto più vecchia rispetto alla nostra. Anche se in futuro, (pensando alle nuove Generazioni), non necessariamente sarà possibile trarre la stessa conclusione.  

Pertanto, dobbiamo essere in grado di sopravvivere al tipo di stato in cui ci troviamo oggi –  con la nostra infanzia tecnologica – longevi, non solo noi stessi ma anche il nostro pianeta. Tale longevità estrema è del tutto incoerente con il tipo di religione organizzata che conosciamo. Va ricordato che gli uomini non fanno mai completamente il male così allegramente come quando lo fanno per convinzione religiosa. In altre parole, in genere le persone cattive fanno cose cattive; persone buone fare cose buone. Ma, ci vuole la religione per portare una persona buona a fare qualcosa di veramente brutto.  

La religione organizzata è una delle nostre più grandi minacce alla sopravvivenza. Tutta la gamma delle religioni che abbiamo oggi, sono relegate ad una delle forme più comuni di preghiera. 

Ambrose Bierce ha definito il “pregare” come:

"dichiaratamente indegna la richiesta di un singolo di annullare le leggi dell’universo”.

Lo stato d'animo - la volontà di mettere da parte le leggi dell'universo a favore di qualche autorità superiore - consente fondamentalmente a una tantum di gratuita impunità. Questo tipo di impunità, consente alle persone di eludere le conseguenze delle proprie azioni, compresa la distruzione della specie e dell’habitat.  

La religione organizzata è un'invenzione del nostro possibile, intelletto, e non solo del nostro, ma anche di altri intelletti. 

HL Mencken ha detto:

"La più comune di tutte le follie è credere appassionatamente che il palpabile non sia vero. Questa è la principale occupazione del genere umano". 

Steven Pinker ci dice che l'evoluzione e l’intelligenza umana ha plasmato il modo in cui era quello di creare un sistema di moduli progettati per capire come funziona il mondo. Quando, (ancora agli inizi) non ne avevamo compreso il funzionamento. Originariamente i popoli (di conseguenza non ancora alfabetizzati), hanno inventato fantasmi e ipotesi sul futuro, garantendo poteri a oggetti ordinari senza averne inventati di diversi, ma solamente prendendo un banale oggetto caricandolo di potere. 

Quindi, la religione organizzata è un'invenzione della mente, come ci dice

Steven Pinker. Dio è una nostra invenzione. Ci stiamo trasformando e dirigendo a sopravvivere in una civiltà tecnologica longeva, la religione organizzata ha bisogno di essere superata. Le guerre di religione sono state portate avanti in modo tradizionale per secoli. Anche se qualcuno ha imposto dei trattati, i conflitti non sono mai del tutto finiti. Di esempi veramente orribili ci sono stati in passato come lo sono ancora nel presente. 

L'unica soluzione possibile che possiamo auspicare oggi è superare la religione così come la conosciamo, con le sue sette e denominazioni, sviluppando una religione universale senza deviazioni, senza differenziazioni assolutamente completa e interessante per tutti. Una tale religione potrebbe essere in grado di coesistere per lungo tempo con lo sviluppo tecnologico, senza precipitare nelle peggiori tendenze umane. 

Se Questo sviluppo è stato possibile per le altre civiltà, si potrebbe ipotizzare

che, se e quando mai arriverà un messaggio, sarà un invito a far comprendere a tutti noi che le cose sono ben diverse da come le abbiamo ipotizzate. D’altra parte, se vogliamo auspicare di ricevere un messaggio laico di tale importanza, dovremo staccarci dalle religioni organizzate superandole.

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